Cultura

Maldestro, “EgoSistema ” Nasce dal desiderio di spogliarsi da tutte le armature

Con l’uscita del nuovo disco “EgoSistema ” prodotto dalla  Arealive srl  abbiamo ascoltato “Maldestro” un artista poliedrico e pluripremiato dalla spiccata capacità di abbracciare sound differenti.

Grazie alla propria identità artistica e musicale, rimane perfettamente riconoscibile ma mai scontato. Un’intervista veloce in attesa dell’incontro in video…

Egoista

Da dove deriva il nome Maldestro?

Dal fatto che sono maldestro realmente.

Ci racconti chi è Maldestro?

Sto cercando di capirlo anche io. Ma quel furbacchione, a volte, si nasconde bene.

Sintetizzati in 5 parole e perché quelle.

Bello, affascinante, creativo, geniale e bugiardo: esprimono bene la contraddizione.

Come nasce l’idea del nuovo lavoro “EgoSistema”?

Da un’esigenza profonda, dal desiderio di spogliarsi da tutte le armature e venir fuori per quello che si è.

Da cosa è ispirata la copertina?

Volevo raccontare una nudità non solo interiore ma anche fisica. Spesso la nudità è un tabù che reprime l’anima dell’essere umano.

Nascono prima le parole o la musica?

Non c’è né un ordine preciso di lavoro né una scienza esatta. A volte capita che io sia al piano e altre volte che sia invece in fila alla posta. Basta solo appuntarsi ciò che si è mosso dentro.

Con questo lavoro si può dire che più che voglia di riscatto c’è quella di mettere un punto e ripartire mostrando solo chi sei semplicemente?

Si, anche se i punti fermi non mi piacciono. Mi piacciono più i punti di sospensione…

Cosa è la musica per te?

Lo scorrere naturale della vita.

In un momento di “precario equilibrio” invasi da “paranoie” a chi manderemo i “segnali di fumo”?

A tutti quelli che ci salveranno anche solo con un sorriso.

Ma la domanda più banale è “ma chi te lo fa fare”?

Appunto, ora levo tutto di mezzo.