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LA PROTESTA DEI NON VEDENTI DELL’ISTITUTO PAOLO COLOSIMO DI NAPOLI LA REGIONE NON CI VEDE

altAncora una volta la Regione Campania riesce a garantire un futuro incerto e confuso ai non vedenti dell’Istituto Paolo Colosimo “. Parlano di giochi politici e di poteri, di denaro e posti di lavoro da spartire mentre chi paga sono gli utenti, le famiglie e gli operatori dell’Istituto Paolo Colosimo. Con forza e coraggio la comunità dell’Istituto Paolo Colosimo esce allo scoperto denunciando una situazione poco chiara che è diventata ormai insostenibile; ancora una volta la Regione Campania non garantisce una oculata e lungimirante gestione dell’Istituto Paolo Colosimo. E ora di smetterla con pezze colorate o situazioni di comodo a favore di amici o parenti, gli utenti dell’Istituto Paolo Colosimo hanno bisogno di chiarezza e tranquillità. La Regione Campania nel 1978 in seguito alla soppressione dell’Ente Regina Margherita ha assorbito l’intero patrimonio dell’Istituto Paolo Colosimo, patrimonio stimato tra i 700/800 milioni di euro e interamente strumentale all’esercizio delle funzioni di assistenza scolastica e socio-formativa presso. Gran parte del patrimonio è stato donato dal barone Quintieri che assieme ad altri benefattori negli anni 30 hanno espresso la loro volontà testamentaria di destinare i loro lasciti ai ciechi dell’Istituto Paolo Colosimo. Oggi la Regione gestisce il patrimonio del Colosimo attraverso la SAUIE srl, istituita con un mega consiglio di amministrazione formato da 18 consiglieri, presidente e direttore generale tutti lautamente retribuiti. Ad oggi lo Statuto e il consiglio di amministrazione della SAUIE srl è stato modificato più volte dalle varie casacche politiche per aggirare le leggi e favorire i tanti dirigenti di esclusiva nomina politica. Com’è possibile che con questo patrimonio la struttura dell’Istituto Colosimo sia abbandonata e fatiscente? Com’è possibile che le aree verdi, il campetto sportivo e il chiostro non sono fruibili in tutta sicurezza? Com’è possibile che gli utenti non abbiano gli adeguati ausili? Mistero???? Nooooo….le solite pecche della politica regionale!!! Ancora oggi la regione Campania si mostra miope circa le necessità degli utenti dell’Istituto, fin dalla giunta Rastrelli era stato avviato un procedimento volto a valorizzare l’Istituto in ogni sua forma ma chissà per quale motivo non è stato portato avanti. Con grande forza la comunità dell’Istituto Paolo Colosimo denuncia la totale assenza della Regione Campania nella vita dell’istituto, cinque anni fa con una allegra gara di appalto venivano affidati all’ATI GESCO-CMP la gestione dei servizi socio educativi che per l’occasione si univano per dividersi il succulento appalto. Tre anni fa la Regione Campania con un colpo di mano ha tentato di sollevare l’ATI GESCO-CMP senza per altro riuscirvi e ad oggi si paventa addirittura la possibilità di prorogare il loro mandato. Questa è una soluzione inaccettabile e vergognosa: già nel mese di giugno e successivamente nel mese di settembre veniva ricordato agli enti istituzionali preposti la data di scadenza dell’appalto senza avere alcun riscontro. Sembra davvero ridicolo che la Regione abbia bisogno di ulteriore tempo (dopo i cinque anni della durata dell’appalto ) per trovare finalmente una soluzione definitiva Nell’ultimo quinquennio l’assessore Ermanno Russo, l’assessore Bianca d’Angelo e il Presidente Caldoro non hanno mai fatto sentire la loro presenza e il loro affetto ai giovani utenti non vedenti dell’Istituto se non in una sola occasione in cui l’assessore Russo si recava all’Istituto Colosimo in occasione della festività della Santa protettrice dei non vedenti. La comunità tutta non è più disposta ad accettare ulteriori prese in giro, gli utenti non vedenti dell’Istituto, i loro familiari e il personale socio-educativo non accetteranno nessuna soluzione che non garantisca continuità e progettualità ai servizi presenti in Istituto. Gli utenti e il personale che da trent’anni e più li assiste con amore e passione raggiungendo risultati d’immagine a livello nazionale, non intende pagare per l’inettitudine e l’assenza delle istituzioni nella gestione dell’Istituto Paolo Colosimo. Alla luce di quanto esposto, tutta la comunità del Colosimo, nell’immediato, inizierà una forma di occupazione simbolica degli uffici regionali informando i media, l’opinione pubblica e i cittadini sulla situazione e sugli sviluppi della protesta.