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Monticelli, INTERVISTA AL DIRETTORE SPORTIVO MINOLLINI.

MONTICELLI – Correva l’anno 2001 quando ci fu il debutto dell’Asd Monticelli, nei campionati Dilettanti. Fra promozioni e qualche passo falso, nel 2010 viene e per meriti disciplinari, ripescato per la prima volta nella storia della società nel campionato di Promozione raggruppamento B. E’ stata un’andata e ritorno perché la squadra, allestita per un campionato tranquillo di Prima categoria, non resse all’urto di formazioni agguerrite come quelle che militano in Promozione. Campionato, questo, anticamera a quelli semiprofessionistici dove, per l’appunto, aleggiano formazioni di spessore. Di questa squadra, che porta il nome di uno dei quartieri di Ascoli, parliamo con il direttore sportivi Giovanni Minollini. “Mi chiede come abbiamo recepita la retrocessione! La retrocessione era nell’aria, malgrado la squadra giocasse un buon calcio. Troppi i giovani, per affrontare un campionato come quello di Promozione. Comunque, non ne abbiamo fatto un dramma, anzi è servita a preparare i giovani che quest’anno militano in  prima squadra”. “Direttore, a sei giornate dalla conclusione della regular season, siete a 6 punti dalla capolista San Marco. Si punta all’aggancio, avversario permettendo?: “Il San Marco merita il primo posto anche perché in prima squadra militano giocatori di ben altre categoreie. Il nostro campionato, invece, punta in alto visto il posto che occupiamo in graduatoria. Ovviamente, il merito va ai ragazzi, a mister Filippini ed in particolare alla società che malgrado la retrocessione non si è disunita ma continua nel suo impegno: quello di valorizzare le giovani leve che vanta il nostro settore giovanile”. Lei come ex giocatore e da 10 anni funge da direttore sportivo. Se potesse, cosa cambierebbe e se c’è da cambiare qualcosa nei campionati Dilettanti?:  “La domanda è quanto mai pertinente, ma mi mette in grosse difficoltà. Dico solo che gli organi federali, in accordo con le società devono curare, da vicino i settori giovanili, fucine di promesse del calcio italiano e risorse delle società”.