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Parla Furnari, giovanissimo presidente del Grottammare

 

Con le  sue 32 primavere Luigi Furnari, presidente del Grottammare formazione che milita nel campionato di Eccellenza, è uno dei più giovani leader al vertice di una società di calcio. Imprenditore edile, Furnari è da meno di un anno che ha fatto capolino nel mondo del calcio giocato, seppure  a livello Dilettanti. “Mi chiede come sono approdato nel mondo del calcio! L’ho praticato a livello giovanile e quindi mi sento legato a questo sport. A giugno, dello scorso anno, c’è stata la grande svolta della mia vita. In società operavo in area marketing. Quindi, a luglio la presidenza del club subentrando ad Amedeo Pignotti. Un bel traguardo per una persona giovane come me”.

Presidente, da imprenditore edile  a presidente di una società di calcio: “Non trovo alcuna differenza, in fatto di gestione, sottolinea il nostro interlocutore. Sono due aziende che seppure operano in settori diversi, utilizzano risorse umane. Naturalmente, da ex calciatore cerco di mettere in pratica quelle che sono le mie conoscenze cercando di creare i giusti presupposti per dar vita ad una società no profit. Insomma, una società modello così come si auspica tutta la dirigenza. I nostri compensi dovranno essere le forti emozioni che ci devono regalare la squadra”.

Il campionato si avvia, ormai, alla conclusione della regular season. Presidente, primo anno d’esperienza al vertice della società: si sente appagato?: “Le sono sincero! Mi sento appagato di tutto lo staff che collabora con me a cominciare dal Direttore sportivo Pino Aniello, persona affidabile. E’ stata una grande scoperta.  Dei giocatori e quindi della squadra che si tiene fuori dalla zona play out. E come non esserlo del settore giovanile che annovera ben 200 ragazzi che costituiscono il nostro fiore all’occhiello. Malgrado non disponessimo di strutture idonee, il nostro settore giovanile sciorina giovani promesse. Merito che va anche ai tecnici. A Bruno Talamonti che si adopera creando risorse visto che non godiamo a pieno del supporto degli sponsor. Insomma, un bilancio che appaga tutti noi per come ci adoperiamo, ma anche  per la gioia dei nostri supporter”.

E a proposito di pubblico, cosa ne pensa!: “Il nostro è un paese di confine con San Benedetto e quindi ci sentiamo alquanto penalizzati. Contiamo molto sugli irriducibili ovvero gli afecionados della gloriosa Robor che ci sostengono. Il pubblico viene al campo perché si sente vicino alla squadra. Definirei, il nostro pubblico, da teatro, eccellente e corretto”.

Presidente, il Grottammare milita in Eccellenza. Un campionato che vi sta stretto?: “Direi strettissimo per una cittadina come Grottammare. Sono subentrato con la squadra in piena attività, ma con il solo intento di dare una svolta ambiziosa al calcio locale. Si punta, decisi, al passaggio in serie D nel prossimo campionato”.

Un’ultima domanda. Allo stato attuale, chi vuole ringraziare: “Come ricordato il Direttore sportivo Pino Aniello, nonché Bruno Talamonti, Marino Marini, gruppo dirigenti e collaboratori. Tutti concorrono per la buona riuscita della società fiore all’occhiello dei nostri tifosi. Ma mi consenta di ringraziare anche la mia famiglia, mia moglie Michela e i miei “bambini” che poi sono i giocatori. A loro va il mio plauso per quello che danno sul campo e per il loro attaccamento ai coloro sociali”.

Insomma, un presidente ambizioso deciso a dare  al calcio di Grottammare una realtà nuova, ovvero essere presenti nel calcio che conta. Una realtà che agli sportivi di Grottammare non può mancare e che non può che far piacere.