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Raddoppia la presenza delle Marche del Cinema a Cannes 2018

Dopo li cortometraggio girato nelle zone del sisma, “Così in terra”, arriva a Cannes 2018 anche un altro film che parla di Marche se non nel soggetto, nella realizzazione e collaborazione anche finanziaria. Si tratta di «La strada dei Samouni» di Stefano Savona, con le animazioni di Simone Massi, ed è stato finanziato dalla Regione Marche con un contributo di  75 mila euro nell’ambito del POR MARCHE FESR 2014-2020 “Filiera cineaudiovisiva: sostegno alle imprese per lo sviluppo e la promozione del territorio e del suo patrimonio identitario culturale e turistico attraverso opere cineaudiovisive” e supportato da Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura.

“Le Marche – ha commentato l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni –  varcano i confini nazionali attraverso i loro territori e i loro talenti autentici per restituire l’immagine di una regione che vuole investire sulle proprie eccellenze e creare effetti moltiplicatori di promozione culturale. Siamo molto soddisfatti che con il Bando regionale del Cinema, grazie anche alla Fondazione Marche Cultura che lo ha gestito, sia stato ben individuato il valore di questo progetto che vede l’opera artistica di un altro marchigiano ormai famoso nel mondo come Simone Massi. A quest’opera cinematografica, dunque, tutti i migliori auspici di raggiungere il successo di pubblico e critica.”

Gli animatori marchigiani dello staff di Massi che hanno lavorato al film sono 20 ma non è un vero e proprio film di animazione, quello che sarà presentato alla Quinzaine des realisateurs, la selezione parallela alla selezione ufficiale del Festival di Cannes che quest’anno, insieme a Savona vede altri due italiani: Zanasi e Bellocchio. Prodotto da Picofilms, Dugong Films con Rai Cinema, Alter Ego Production, in coproduzione con ARTE France Cinéma, ARTE France Unité Société et Culture “ La strada dei Samouni” racconta della piccola  Amal che è tornata nel suo quartiere a Gaza e ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città . È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, la loro memoria. Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare un ritratto di famiglia, prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite.  Stefano Savona, documentarista pluripremiato in Italia e nel mondo, palermitano trapiantato a Parigi, archeologo e antropologo, che dal 1999 realizza installazioni video (tra cui “D-Day”, presentato nel 2005 al Centre Pompidou) e gli apprezzati documentari “Primavera in Kurdistan” (2006), candidato al David di Donatello, “Piombo fuso” (2009).  Le animazioni sono di Simone Massi, uno dei più affermati animatori indipendenti italiani riconosciuto a livello internazionale per i suoi cortometraggi che hanno girato in più di 60 paesi del mondo dove hanno raccolto più di 200 riconoscimenti. Originario di Pergola e diplomato in Cinema di Animazione all’Istituto Statale d’Arte di Urbino è anche uno degli ultimi pionieri dell’animazione: per i suoi lavori non si serve dell’uso del computer ma disegna a mano ogni singolo fotogramma.

Ricordiamo che il cortometraggio “Così in terra”, regia di Pier Lorenzo Pisano e interpretato da Roberto Citran, sarà proiettato nella sezione “Cinéfondation”, dedicata ai lavori realizzati dagli studenti di cinema di tutti i paesi del mondo. Quello marchigiano è l’unico corto selezionato per l’Italia ed è stato girato nelle frazioni di Acquasanta Terme. Frutto della collaborazione tra Regione Marche e Film Commission – Fondazione Marche Cultura, il corto è stato realizzato nell’ambito del progetto Marche Landscape Cinefund, per promuovere il paesaggio marchigiano attraverso progetti cine audiovisivi che parlino di territorio e dei luoghi della vita quotidiana.

( ad’e)