Fidal

ATLETICA, TRICOLORI U20: BIS PER AMANI E FAGGIN NEI 200

Marta Amani (Cus Pro Patria Milano) e Alessio Faggin (Fiamme Oro): sono i 200 metri del “raddoppio”. Lei, 17enne dai modi gentili e dalla striscia di vittorie tricolori giovanili nel lungo aperta da tre anni, centra anche vittoria e personale sul mezzo giro con 24.02 (+0.2), per un progresso di ventidue centesimi. Lui, già re dei 100 con il suo primato, si porta nuovamente sotto i 21 secondi firmando 20.99 in una finale in cui piovono miglioramenti nonostante il vento a -0.7. Raddoppia anche Great Nnachi (Battaglio Cus Torino): dopo il trionfo sui 100 si conferma regina del “suo” salto con l’asta (4,02). Brutta notizia in apertura di alto: Edoardo Stronati (Pro Sesto) rinuncia per un risentimento muscolare e il titolo va a Marcello Donadoni (Fondazione Bentegodi) a parità di 2,10 con Alessandro Di Gregorio (Osa Saronno). Cresce ancora nei 400 metri Luca Sito (Cus Pro Patria Milano): 46.82 alle nove e un quarto del mattino per vincere il primo titolo italiano individuale e migliorarsi di 9/100, passo avanti anche di Tommaso Boninti (Atl. Livorno, 47.45). Al femminile Nancy Demattè (Us Quercia Trentingrana) piega Zoe Tessarolo (Atl. Vicentina) 55.44 a 55.62.

Nel triplo Federico Morseletto, portacolori della Studentesca Rieti Andrea Milardi, migliora due volte il PB e fa esplodere il “Guidobaldi” con il 15,84 (+0.7) che vale il sorpasso sul leader provvisorio Federico Bruno (Athletic Club 96 Alperia), 15,61 (+0.4). Palpitante anche l’epilogo del triplo donne: Claudia Tessitore (Formia Atl. Leggera) atterra al personale all’ultimo salto (12,59/+1.4) per prendere il comando e subito dopo arriva la risposta della detronizzata Francesca Orsatti (Cus Parma) che ritorna in testa e si impone con 12,67 (+1.1). Sono 1500 metri intrisi di tatticismo: Thomas Serafini (Athletic Club Firex Belluno) raddoppia in 3:53.95 il titolo dei 3000 piani e Camilla Galimberti (Bracco) coglie incredula il primo successo tricolore in 4:35.16. Il disco applaude la conferma di Benedetta Benedetti (Esercito) tra le donne con 50,96 e il personale di Mattia Perin (Team Treviso) a 53,36, a superare il campione italiano invernale Matteo Storti (La Fratellanza 1874, 51,15). Chiusura con le 4×400, vinte dalla Bracco Atletica (Temporin, Selley, Sana, Canazza: 3:46.81) al femminile e dall’Acsi Campidoglio Palatino (De Cesaris, Ricciardi, Argirò, Catalano: 3:16.32) dopo la squalifica dell’Atletica Livorno.

IL SERVIZIO COMPLETO (in aggiornamento): https://www.fidal.it/content/Rieti-le-doppiette-di-Amani-Faggin-e-Nnachi/141852

MEZZOFONDO MONDIALE: MU, INGEBRIGTSEN E…
Le sfide dei Mondiali in Oregon (15-24 luglio) dagli 800 ai 10.000. I formidabili Athing e Jakob per la conferma olimpica, Hassan sceglie fra 3 gare, Barega con tanta concorrenza. Occhio agli azzurri Abdelwahed, Bellò e Sabbatini.

1500 METRI UOMINI. Capitolo Jakob Ingebrigtsen: il norvegese è iscritto sia ai 1500 che ai 5000 metri, dove però la concorrenza sembra ancora più spietata. Sul miglio metrico si presenta con l’oro olimpico ed è il favorito, al netto delle ambizioni keniane con Timothy Cheruiyot (campione del mondo in carica), e Abel Kipsang. Come Tokyo insegna, mai sottovalutare il talento dei britannici: gli scozzesi Kerr (bronzo olimpico) e Wightman (bronzo europeo), sembrano fatti apposta per disturbare disegni di gara già progettati. Antipodi: uscito di scena il grande Willis, l’area dell’Oceania è ben rappresentata dall’australiano Hoare.

3000 SIEPI UOMINI. L’asse della finale olimpica, ovvero il marocchino Soufiane El Bakkali e l’etiope Lamecha Girma, è ancora il tema su cui puntare per l’assegnazione delle principali medaglie. Il keniano campione uscente Conseslus Kipruto, ex-dominatore della specialità, ha ritrovato competitività. Kigen è nel team pur se in condizione calante. Europa con più di un cavallo di razza, a iniziare dall’azzurro Ahmed Abdelwahed, Africa con un outsider come l’altro etiope Wale, America con l’ex-keniano Bor. Medagliere: Kenya oro ininterrottamente da Osaka 2007, un dominio che, se si escludono i due titoli mondiali del qatarino ex-keniano Shaheen, parte addirittura da Tokyo ’91. Ultimo non keniano di nascita a vincere, Francesco Panetta, Roma ’87.
Azzurri in gara: Ahmed Abdelwahed (Fiamme Gialle)

800 METRI DONNE. Da lustrarsi gli occhi, con atlete straordinarie. È recente l’epico finish dei Trials, con Athing Mu che ha resistito e ricacciato indietro una incredibile Ajee’ Wilson in piena rimonta sull’olimpionica di Tokyo. La coppia USA e l’altra giovanissima britannica Keely Hodgkinson possono dar vita a una delle finali più interessanti dell’intero mondiale. Rompighiaccio, la keniana Moraa, le etiopi Meshesha, Alemu e Welteji e l’altra statunitense Rogers. Presente l’iridata uscente Nakaayi, Europa a caccia della finale con l’altra brit Reekie, la francese Lamote e l’azzurra Elena Bellò.
Azzurre in gara: Elena Bellò (Fiamme Azzurre)

1500 METRI DONNE. Faith Kipyegon contro tutte. Ancora incerta la presenza di Sifan Hassan su questa distanza, è la keniana la favorita per il quarto oro sull’asse Mondiali-Olimpiadi. Etiopi le più pericolose avversarie, Tsegay, Meshesha e Hailu. Laura Muir guida il contingente europeo, dove le azzurre Gaia Sabbatini e Federica Del Buono hanno ridotto il gap agonistico con le africane. L’australiana Jessica Hull (in grandi condizioni) per un podio mai andato a una specialista dell’Oceania. Runner USA con la Purrier St.Pierre che si lascia preferire.
Azzurre in gara: Federica Del Buono (Carabinieri), Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre), Sintayehu Vissa (Atl. Brugnera Friulintagli)

IL SERVIZIO COMPLETO: https://www.fidal.it/content/Mezzofondo-mondiale-Mu-Ingebrigtsen-e—/141855

EUGENE: CROUSER E ALLMAN STAR DEI LANCI
Al pesista da record manca il titolo mondiale, la discobola per il primo oro degli Usa nella specialità al femminile. Minaccia Ceh per Stahl, Fajdek ambisce alla quinta perla, Fantini tra le big del martello

PESO UOMINI. Si riparte dalla finale di Doha, la più bella di sempre e forse la più bella di ogni finale. Tre uomini in un centimetro, a ridosso dei 23 metri. Il muro, quasi tre anni dopo, è caduto più volte sotto i colpi di Ryan Crouser, cui manca l’alloro iridato. Non ha conquistato nemmeno quello indoor, andato al brasiliano Romani in giornata di grazia a Belgrado. Assieme all’altra punta USA Kovacs (due ori mondiali) e al neozelandese Walsh, è questo il poker di specialisti da cui attendersi le migliori misure. Italia con Weir ai box per la frattura di una falange, Ponzio con finale obiettivo minimo, Fabbri alla ricerca delle misure perdute, con tanta voglia di riscatto.
Azzurri in gara: Leonardo Fabbri (Aeronautica), Nick Ponzio (Athletic Club 96 Alperia)

DISCO DONNE. Valarie Allman per togliere la polvere alla voce “zero ori USA”. La ballerina della pedana è la netta favorita, pur se nelle ultime gare una ritrovata Sandra Perkovic ha dimostrato di poter competere con la statunitense. Podio, sogno possibile per la tedesca Pudenz e diverse altre specialiste europee come Van Klinken e Craft. Da Cuba la campionessa uscente Yaimé Perez. Daisy Osakue al meglio, sul filo del record italiano, per centrare la finale a dodici, come alle Olimpiadi.
Azzurre in gara: Daisy Osakue (Fiamme Gialle)

MARTELLO DONNE. Assente la polacca Wlodarczyk, c’è la statunitense “title defender” DeAnna Price, surclassata quest’anno, nelle misure, dalla coppia AndersenKassanavoid, che sembrano godere del favore dei pronostici. Per completare l’asse nordamericano, ecco la canadese Rogers, mai efficiente come in questa stagione con record nazionali a ripetizione. Sara Fantini, quattro primati italiani in tre settimane, è iscritta con la quarta misura e può a pieno titolo inserirsi tra le migliori in pedana a Eugene.
Azzurre in gara: Sara Fantini (Carabinieri)

IL SERVIZIO COMPLETO: https://www.fidal.it/content/Eugene-Crouser-e-Allman-star-dei-lanci/141858