I SEGRETI DELLO GNOMO EPISODIO 3
Il professionista, impietrito, è solo. La racchetta gli scivola di mano e si posa a terra. Non è la resa, è la disfatta. L’avversario lancia le braccia al cielo, l’arma è ancora in pugno. Sembra che non senta più dolore alla mano. Poi, con due balzi, salta la rete, appoggiando leggermente un piede sul nastro e vola versa l’avversario.
Il pubblico, incredulo, esplode: applausi, urla dagli spettatori. Fra i presenti spicca un cappello bianco a cilindro. È il cuoco, con i camerieri. Pregustando già il dopo partita, il giovane con il padre, entusiasti dello spettacolo, si trovano immersi nel pubblico che commenta, ride e applaude.
Nel tennis è raro un incontro così sanguigno. Non è come nel calcio che l’ultima in classifica può battere la prima. Nel calcio le sorprese possono essere anche previste. Nel tennis no.
Il bambino e il padre, prendono la via del ritorno. Alessandro, così si chiama il bambino, chiede al padre: “Domani giochiamo a tennis?” Al padre, che gioca sempre volentieri, mentre il figlio deve essere un po’ trascinato, non sembra vero.
Nel frattempo è calata la sera. La cena, commenti, qualche risata. Poi tutti a dormire. Il padre raramente gli permette di guardare la TV.
Alessandro al mattino si sveglia, guarda l’ora, sono ancora le 6. Ripensa all’impresa dell’amatore, immagina di poter fare anche lui la stessa cosa. Poi si gira e si riaddormenta.