Cultura

LE OPERE D’ARTE DELL’ARCIDIOCESI DI SAN SEVERINO –CAMERINO RITROVANO CASA

La Commissione Europea ha approvato la modifica del POR- FESR inserendo il finanziamento di 1 milione e 100 mila euro per realizzare un nuovo polo museale nel Palazzo Arcivescovile di S. Severino

Le opere d’arte della diocesi di San Severino e Camerino, attualmente ricoverate in vari depositi,  ritroveranno presto una casa: un nuovo polo museale nella sede del Palazzo Arcivescovile di San Severino Marche sarà allestito grazie a un progetto di rifunzionalizzazione deciso dalla Regione Marche.  La  Commissione Europea, infatti, con Decisione del 26 marzo 2020, ha approvato la modifica del Programma Operativo regionale Marche FESR 2014-20, nel quale è inserito il finanziamento per 1 milione e 100 mila euro.  Il complesso architettonico di 2820 mq , disposti su cinque livelli e oggetto di risanamento conservativo e miglioramento sismico dopo il terremoto del 1997, non aveva subito danni significativi dall’ultimo sisma del 2016 e si presenta come sede ideale per allestire spazi funzionali nel rispetto dei criteri tecnico scientifici e degli standard museali.

“Ho comunicato questa mattina la buona notizia a S.E. Monsignor Massara – ha detto il presidente Ceriscioli – con grande soddisfazione, perché finalmente l’enorme patrimonio artistico di un’area così colpita potrà presto essere fruito di nuovo. Questo magnifico edificio soddisfaceva , infatti, anche per le buone condizioni strutturali, l’esigenza di trovare contenitori idonei al recupero e valorizzazione del patrimonio storico artistico gravemente colpito dagli eventi sismici,  con particolare riferimento a quello proveniente dalle chiese e monasteri gravemente lesionati . Sarà un ulteriore motivo di richiamo per questo bellissimo territorio che merita la massima valorizzazione anche culturale e in chiave turistica. L’inserimento del finanziamento di 1 milione e 100 mila permetterà così di concludere un iter progettuale e amministrativo durato un anno che aveva previsto una riprogrammazione finanziaria dopo i 248 milioni di fondi aggiuntivi legati al sisma. “

L’idea progettuale si fonda sul riutilizzo dei locali a sede espositiva non solo come raccolta delle numerose opere d’arte della zona che sono attualmente non visibili , ma anche una sede di laboratori di restauro delle opere – quadri, tavole, affreschi e sculture – che avevano subito danni. Gli interventi riguarderanno una attenta dislocazione delle diverse funzioni con conseguente predisposizione impiantistica e allestimento, in modo da realizzare ambienti idonei al ricovero/deposito delle opere d’arte, ambienti per la loro esposizione nonché ambienti per lo studio e la consultazione con particolare riferimento al patrimonio archivistico. Saranno inoltre ricavati spazi per funzioni amministrative e ricettive e particolare attenzione sarà data alla creazione di ambienti multimediali necessari all’implementazione dell’offerta museale, anche con finalità di catalogazione e monitoraggio del patrimonio storico artistico .

Si potrà procedere ora alla stipula di un accordo in corso di definizione, fra Regione Marche e Arcidiocesi di Camerino San Severino, proprietaria dell’immobile e soggetto attuatore dell’intervento, che ne disciplinerà tempi (progettazione, appalto ed esecuzione delle opere) e modalità di rendicontazione della spesa.  (ad’e)